Valeria Del Campo psicologa
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Che cos’è la dipendenza affettiva?

3/23/2023

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La dipendenza affettiva, o love addiction, può essere definita come una forma patologica di amore, ossessivo e simbiotico e fa parte di quelle che sono considerate, oggi, le “nuove dipendenze”: dipendenze comportamentali, processi che presentano le stesse caratteristiche della tossicodipendenza ma non sono causati dall’azione di una sostanza, bensì dalla dipendenza da un comportamento.
In un rapporto caratterizzato dalla dipendenza emotiva il partner si trasforma in una sorta di droga utilizzata per riempire un vuoto profondo o per rispondere ad un vissuto abbandonico.
La relazione è caratterizzata dall’assenza di reciprocità, in cui il partner dipendente affettivamente, cerca in modo costante la vicinanza dell'altro, sentendolo come condizione unica e fondamentale della propria esistenza.
Le persone che potrebbero essere definite come dipendenti affettivi solitamente, hanno vissuto profonde carenze emotive durante l’infanzia, che li hanno portati a provare una forte angoscia abbandonica, motivo per cui è proprio la paura di essere lasciati che sta al centro del loro modo di vivere in relazione e del loro modello relazionale.
Il dipendente affettivo tende ad annullarsi, non riuscendo a mantenere la propria autostima e autosufficienza, e a dipendere dal partner vivendo la relazione con ansia, andando in allarme o provando vissuti abbandonici quando l’altro, per esempio, non risponde al telefono oppure è lontano emotivamente. Chi soffre di dipendenza affettiva solitamente ha una percezione di sé stesso come soggetto bisognoso, incapace di provvedere al proprio sostentamento e riesce ad affermare sé stesso solo tramite un riferimento esterno. Il dipendente fatica ad esprimere i propri pensieri e a prendere decisioni da solo dando maggiore importanza alle emozioni del proprio partner e mettendo in atto costantemente comportamenti volti ad evitare il rifiuto e la solitudine. In alcune situazioni può sviluppare sintomi come ansia generalizzata, depressione, inappetenza, insonnia, malinconia, idee ossessive.
 
Quali possono essere i segnali di allarme nell’individuo?
 
  • Difficoltà nel prendere decisioni, anche quotidiane, senza chiedere consigli e rassicurazioni.
  • Bisogno che altre persone si assumano la responsabilità di ambiti importanti della propria vita.
  • Difficoltà ad esprimere il proprio disaccordo durante una discussione.
  • Paura, ansia e disperazione al pensiero di essere soli o poter rimanere da soli.
  • Assunzione di colpa la responsabilità di eventi o situazioni negative, anche quando non è vero oppure non è possibile identificare un responsabile. Colpevolizzarsi rappresenta una modalità di mantenere il controllo su circostanze, molto spesso, incontrollabili.
 
 
Per cercare di non essere abbondato e di gestire l’ansia, il dipendente mette in atto comportamenti di controllo e di completa dedizione all’altro, sperando che soddisfacendo ogni bisogno del partner, questo resterà al suo fianco. Il dipendente potrebbe pensare al partner in modo ossessivo e costante tutto il giorno, è estremamente attento a come si comporta e come sta l’altro a tal punto che, spesso il suo equilibrio emotivo e la stima di sé sono fortemente collegati al comportamento del partner.
La dipendenza affettiva è una dinamica a due, spesso le persone scelte dai dipendenti affettivi tendono a non ad essere gratificanti ma, al contrario rifiutanti, sfuggente, irraggiungibile, evitanti, anaffettivi, a volte narcisisti; si tratta di persone con le quali si instaura una relazione insoddisfacente, infelice e dolorosa e nelle quali l’immagine di sé del dipendente come non degna d’amore viene confermata.
Il dipendente affettivo ha bisogno continuo e a volte ossessivo di essere amato, desiderato e rassicurato a tal punto che solamente il partner è elemento di gratificazione, ebrezza e felicità. Questo disequilibrio, frequentemente, porta a relazioni di coppia pericolose per la salute mentale e fisica del soggetto dipendente. La tendenza stessa a costruire una relazione caratterizzata da non reciprocità, ma in cui l’altro e i suoi bisogni siano centrali, potrebbe lasciare spazio a personalità egocentriche e anaffettive, che finiscono per confermare in chi soffre di dipendenza affettiva, la paura di non essere degni di amore.
 Vivere in una relazione non gratificante, genera infatti ulteriori insicurezze e amplia le fragilità della persona che soffre di dipendenza affettiva, alimentando un circolo vizioso che diventa sempre più difficile e faticoso interrompere. La bassa autostima porta il dipendente a leggere la scarsa disponibilità dell’altro non come informazione sull’altro, ma come informazione su di sé (“non sono degno”), ciò porta ad un aumento della sottomissione e un continuo colpevolizzarsi per l’andamento insoddisfacente della relazione.
 
Quali possono essere i campanelli di allarme in una coppia?
 
 
  • Ebbrezza: la relazione con il partner risulta indispensabile per sentirsi bene.
  • Eccessivo controllo dell’altro caratterizzato da gelosia morbosa, meccanismi di controllo e limitazione dei propri spazi attraverso modalità ossessive.
  • Richiesta di devozione da parte del partner
  • Craving: disagio psicofisico provocato dall’assenza del partner per l’incapacità di tollerare la mancanza. Possono manifestarsi sintomi di astinenza, panico incontrollabile e paura di un abbandono.
  • Soddisfare i bisogni dell’altro non considerando i propri
  • Isolarsi: tutto ciò che non fa parte della relazione viene messo in secondo piano, per cui si tende gradualmente ad allontanarsi dalle altre persone, a maggior ragione quando queste sembrano mettere in discussione il rapporto.
  • Sessualità strumentale: non ha risvolti di intimità e piacere, ma è utilizzata per mantenere la relazione.
 
Il dipendente dedica tutto sé stesso all’altro cercando di soddisfare i suoi bisogni e desideri, ma qualora sentisse un sovraccarico o una coercizione potrebbe ribellarsi. Questa ribellione però, il più delle volte, genera un enorme senso di colpa che porta la persona che soffre di dipendenza affettiva a ricercare nuovamente il partner o se l’altro lo allontanerà, a trovare una nuova relazione che avrà le stesse caratteristiche disfunzionali della precedente. Per evitare di ricreare rapporti distruttivi e per superare la dipendenza affettiva è fondamentale seguire una terapia psicologica durante la quale sarà possibile imparare a gestire le relazioni affettive in modo più equilibrato e sano. Un percorso di psicoterapia può essere utile per comprendere le radici del problema di dipendenza affettiva, intervenire sulle carenze alla base della dipendenza e a gestire le angosce abbandoniche. Lavorando poi sulla paura dell’abbandono, sulla propria autostima e sulla comprensione e la modifica dei modelli relazioni appresi nelle relazioni precedenti e quelle familiari si potrà rafforzare il proprio senso di autoefficacia, la capacità di esprimere pensieri ed emozioni, e migliorare la qualità della vita individuale e relazionale.
 
1 Comment
Escort Couple Regina link
3/20/2025 10:22:22 am

This is an insightful explanation of the complexities surrounding love addiction.

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