Psicologi e psicoterapeuti, sono ormai figure professionali affermate nella realtà italiana, tuttavia una serie di pregiudizi attraversa ancora tutte le estrazioni culturali e sociali. Andare da uno psicologo sia una “roba da matti”, qualcosa quindi di cui vergognarsi, da tenere nascosto. Senza dubbio lo Psicologo si occupa anche di psicopatologia, ma questo è probabilmente il pregiudizio in un certo senso più pericoloso. Esserne vittima può infatti ostacolare la richiesta di aiuto anche in un momento di seria difficoltà personale, prolungando inutilmente anche quelle situazioni che potrebbero alleggerirsi semplicemente esprimendo il proprio disagio ad un professionista capace di autentico ascolto. Perchè la nostra mente e il nostro cervello non possono essere oggetto di prevenzione e cura come qualsiasi altro organo vitale? Perchè vergognarsi di cercare l’ascolto e l’aiuto di un professionista quando si attraversa un difficile momento esistenziale? Un altro stereotipo molto diffuso è la convinzione di potercela fare da soli, quasi come se ciò avesse un valore aggiunto intrinseco, perdendo di vista il fatto che risolvere i problemi alla loro origine e attraverso una via diretta e specifica garantisce una migliore risoluzione degli stessi. Non sono le persone deboli a rivolgersi allo Psicologo. Sono piuttosto le persone che si pongono l’obiettivo di migliorare più rapidamente. Sono le persone che desiderano far emergere e affrontare le dinamiche psicologiche alla base della situazione attuale, senza timore di mettersi in discussione. Parlare con gli psicologi non è come parlare con amici, conoscenti: la psicoterapia è una tecnica, un metodo e un’arte insieme, qualcosa che si insegna, si apprende e si pratica. Chi non ha avuto una specifica formazione in materia può elargire consigli, ma non curare persone. Il colloquio con lo psicologo è strutturato sulla base di regole ben precise, ha finalità ben precise e richiede una competenza specifica. Un consiglio è utile, un parere professionale è determinante: affidereste le sorti di una vostra vicenda legale al parere di un amico, o vi rivolgereste a un bravo avvocato? Alcuni pensano che rivolgersi ad uno psicologo o a uno psicoterapeuta potrebbe essere potenzialmente pericoloso o dannoso in quanto egli potrebbe manipolare la mente del paziente. E’ vero che la psicoterapia si fonda sulla relazione terapeutica tra il paziente e il terapeuta e che essa, come ogni legame umano, implica un grado di coinvolgimento emotivo. Anche per questo motivo gli psicologi devono obbligatoriamente essere iscritti a un Ordine professionale e sono soggetti al codice deontologico. L’articolo 4, a tal proposito recita infatti: “Nell’esercizio della professione, lo psicologo rispetta la dignità, il diritto alla riservatezza, all’autodeterminazione ed all’autonomia di coloro che si avvalgono delle sue prestazioni; ne rispetta opinioni e credenze, astenendosi dall’imporre il suo sistema di valori; non opera discriminazioni in base a religione, etnia, nazionalità, estrazione sociale, stato socio-economico, sesso di appartenenza, orientamento sessuale, disabilità”. Un altro stereotipo riguarda gli atteggiamenti pessimistici come “nessuno mi può capire” o “sono incapace di cambiare”. Simili atteggiamenti possono essere dei tentativi di giustificare la nostra difficoltà di effettuare un percorso di cambiamento. Avvalersi di un psicologo non significa cambiare personalità ma conoscersi meglio, comprendere le modalità di funzionamento e gli equilibri emotivi che ci hanno caratterizzato fino ad ora, rendendoli più efficaci e migliorando così la qualità della vita. ![]()
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